Chi è dentro al sistema del volontariato non può non pensare alle sfide da affrontare.
Sicuramente sfide nuove, sempre più complesse e di difficile gestione. Per fare un esempio, mantenere il sistema associativo per come è concepito oggi richiede innumerevoli aiuti esterni volti a coprire attività che alcuni anni fa erano svolte interamente da volontari. Insomma la direzione è di una richiesta maggiore sia da parte del sistema pubblico che dai cittadini, ma in sostanza le risorse di base incominciano a scarseggiare. Quali risorse? I volontari, il motore che in questi ultimi anni ha contribuito a sorreggere moltissimi settori di pubblica utilità.
Si può parlare di crisi del volontariato? Non lo sappiamo o perlomeno le spiegazioni possono essere molte, le difficoltà però ci sono e sono concrete. Ciò di cui siamo certi è che qualcosa si sia inceppato nella macchina del cambio generazionale. Molti giovani scelgono altro o semplicemente niente piuttosto che dedicare parte del proprio tempo a chi ne ha bisogno. Crisi di valori o no il concetto di solidarietà, lo stesso che ha fatto crescere la Croce Azzurra per come la conoscete, sta passando in secondo piano e questo ci preoccupa. Probabilmente è anche colpa nostra, troppo presi ad agire secondo idee aziendali volte a “far quadrare i conti” invece di guardare ai reali problemi della società. La grande sfida contemporanea è trasferire il valore della solidarietà ai giovani e di conseguenza alle loro famiglie, perché il volontariato non è solo indossare una divisa arancione ma anche sostenere economicamente le nostre idee. Noi non ci tiriamo indietro a questa sfida, non l’abbiamo fatto in passato e non lo faremo ora. La sensibilizzazione e l’innovazione sono solo alcuni strumenti con i quali affronteremo questa prova, lo dobbiamo ai nostri giovani, alle nuove generazioni, ai cittadini di questo mondo.